Competente Imprenditoriali

 Ciao! Nell'ultimo post abbiamo parlato del PTCO effettuato con LTO Mantova e questo è il seguito! Di recente ho seguito i corsi per "competenze imprenditoriali" a cura di Marco Filocamo e del Dott. Federico Dellanoce. Il primo corso seguito è stato "Introduzione al design thinking". Quest'ultimo è un processo human center non lineare che serve a risolvere problemi complessi e comprendere gli utenti al fine di creare soluzioni, idee o prodotti innovativi. É composto da 5 fasi principali che sono: Empathy, Define, Ideate, Prototipazione e Test finale.



Trovo che questo corso sia stato molto interessante, non avevo idea dell'esistenza di tutte queste tattiche per aiutare una persona/un team/un'azienda a risolvere i propri problemi; La non linearità della cosa permette a chi non riesce ad utilizzare questo modello a tornare indietro se non si è capito un punto pregresso. 
Successivamente dopo aver trovato il problema il Design Thinking ci pone la figura del Double Diamond che può essere paragonata ad un brainstorming dove si allarga il campo visivo.
Il primo diamante è considerato la parte di ricerca, mentre il secondo di design.
Tornando un attimo indietro vorrei. spiegare meglio le cinque fasi:

- Empathy: in primis bisogna capire il problema e arrivare alla soluzione, per fare questo dobbiamo comprendere quello che risiede oltre le parole del nostro interlocutore. 

- Define: in questa fase dobbiamo riordinare i dati raccolti per poter definire il problema ed in seguito trovarne la soluzione.

- Ideate: qui si iniziano a generare idee, nessuna di queste deve essere eliminata.

- Prototipazione: viene presentato al cliente il suo prodotto ancora abbozzato. Questa fase viene di solito svolta insieme all'ultima di test perché deve scaturire un feedback da parte del cliente.

Si conclude così il primo corso seguito, mentre nel secondo a cura di Marco Filocamo parliamo di  "Business Model Canvas". 
Il Business Model Canvas è un template che serve generalmente ad un'azienda per fare capire di cosa si occupa sul mercato.
Viene utilizzato perché creare una società non è una cosa semplice e può risultare complicato farlo senza una direttrice, inoltre anche una volta che la società è matura potrebbe essere utile per scoprire cosa manca.
Il canvas è un documento molto grande (possibile scaricare il template già preformato). Nel corso ogni singola sezione viene spiegata in modo dettagliato ed inoltre alla fine vengono proposti anche dei case study di aziende piuttosto importanti.
Inizialmente si parte dall'analisi dei clienti: dobbiamo capire chi è la nostra persona e qual è il problema da risolvere. 
È bene delineare il target e stabilire anche una connessione, per questo vi è una sezione dedicata che ci spiega la relazione B2B o B2C tramite il modello GET KEEP GROW

GET: Ottieni informazioni nuove e interesse agli occhi del cliente con social o articoli etc..

KEEP: Mantieni i clienti e permettigli tramite Community sconti e promozioni per acquistare sempre  più;

GROW: Cresci con i tuoi clienti, fidelizzali al fine che acquistino sempre e solo da te.

Ci sono poi canali che sono fondamentali per analizzare come le persone scoprono l'azienda e come l'azienda vende. Si possono analizzare anche i ricavi e questo si può fare solo prima facendoli grazie ad Advertising, Vendita online, percentuale sulle transazioni, tramite il modello di noleggio oppure tramite quello che conosciamo meglio, quello dell'abbonamento mensile.
Senza le attività e le risorse chiave però un'azienda non potrà mai funzionare ed è quindi molto importante capire quali sono le attività da fare tutti i giorni e se queste siano esse produttive, consulenza, training ecc...
Il Partner chiave è la penultima figura del Business Model Canvas. Qui l'azienda annoterà quale potrebbe essere il suo partner in base al proprio core business.
Una cosa che non deve essere assolutamente sottovalutata sono i costi. 

Il terzo corso a cui abbiamo partecipato è stato quello sul "Business Plan" a cura di Marco Filocamo.
Il Business Plan serve per raccontare gli obiettivi dell'azienda. Generalmente questo è un documento di massimo 30 pagine, ma non è raro trovarne anche da oltre 70 pagine.
Viene inizialmente spiegato quali sono i componenti fondamentali di un Business Plan:

- Table of content: Viene illustrata ogni sezione con le sue sottosezioni;

- Report o grafici: Servono ad approfondire quanto letto fino alla fine del documento;

- Executive summary: Racconto dell'impresa dall'inizio ma lo faccio in breve. Questo viene creato con una grafica accattivante per invogliare la lettura;

Overview della società: Perché l'azienda è unica, obiettivi e competenze;

- Scenario di mercato: Chi sono i competitor, i clienti potenziali e la buyer persona;

Piano di marketing: Come trovare i clienti;

Piano finanziario: Come l'azienda si sostiene;

Il punto di partenza è l'audience, infatti dobbiamo capire a chi ci stiamo rivolgendo.
È anche importante avere un'idea oltre ad un audience, e se la si ha e questa porta a risultati positivi si passa allo Smoke Test, dove la creazione di diverse landing page permetterà di testare l'interesse riguardo un prodotto e decidere se portarlo sul mercato o apportare modifiche.
Per la ricerca di mercato internet è essenziale per valutare lo studio dei competitor e come questi agiscono sui social network. Si ricorre anche a canali tradizionali come pubblicazioni di settore, biblioteche e istituzioni. 
Il mercato si scoprte attraverso:

- TAM (Total Advestable Market): Rappresenta un numero molto grande, infatti è il numero totale del mercato di un prodotto;

- SAM (Serviceable Addressable Market): Quale quota del TAM possiamo prendere;

- SOM (Serviceable Obtainable Market): La possibile quota di mercato che acquisisce l'azienda sulla base del TAM;

Proseguiamo poi con l'analisi delle 5 forze di Porter e la Swot Analysis.
Quest'ultima inoltre espone la propria mission, una breve descrizione del perché esiste, della storia e del futuro a lungo termine, infine la vision che è qualcosa di più ampio, un'aspirazione futura, qualcosa di focalizzato su un periodo successivo.

L'ultimo corso che ho seguito è stato "Il Pitch-impara a presentare le tue idee" a cura di Marco Filocamo.
Il Pitch è una presentazione che serve a raccontare un progetto e lo fa con una struttura particolare che aiuta l'efficacia del discorso. Infatti questa è un opportunità per presentare un progetto e ci supporta per convincere il cliente o gli investitori riguardo alla nostra idea.
Esistono diversi tipi di Pitch: Elevator Pitch, Short form Pitch e Long form Pitch ma in questo corso ci siamo focalizzati principalmente sull'ultimo citato, che è caratterizzato da un massimo di 20 minuti di presentazione d'impatto.
La creazione del Long Form Pitch viene fatta seguendo la struttura di Kawasakiquesta è particolare per essere strutturata in 10/11 slide da esporre, come sopracitato, in 18/20 minuti. Il flusso e la struttura del Pitch è così strutturato:

- Noi come azienda senza citare i competitor;

- Il competitor;

- Ancora noi come azienda.

Il Pitch va realizzato tenendo conto, soprattuto in questo periodo di pandemia, se dovrà essere discusso in presenza oppure inviato al diretto interessato, in quanto ci sono elementi come l'enfasi, l'energia e la forza del team che son più difficili da mostrare senza presenziare ad una presentazione dal vivo. Inoltre è importante organizzare il Pitch in base all'interlocutore e utilizzare materiale adatto alla presentazione (PDF).

La prima slide è quella del titolo. Proseguendo poi con l'illustrare il problema che ci servirà da aggancio alla soluzione con la quale raccontiamo cosa facciamo e quali saranno gli obiettivi futuri. La slide della magia è quella che descrive perché siamo diversi dagli altri ma non bisogna parlare dei competitor. Parlando del mercato incontriamo innanzitutto il business model. È comunque importante un'analisi di go to market cioè quali saranno i nostri clienti, insieme ai competitor ed all'analisi interna del team. Infine nelle proiezioni future dell'azienda dove si espone la modalità con cui si intende crescere e lo si fa con estremo ottimismo, altrimenti nessuno crederà nel nostro progetto. Ultima ma non meno importante è la slide dello stato in cui vengono evidenziati i risultati raggiunti fino ad ora ripetendo il proprio messaggio forte che richiama alla necessità di finanziamenti con i quali avverrà lo sviluppo aziendale.

Onestamente non ho mai seguito corsi di questo tipo ma ne sono rimasta affascinata e credo che continuerò a farlo!

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